Quanto le poltrone locali ed i piccoli feudi siano importanti per la partitocrazia lo dimostra il fatto che ora gli stessi onorevoli arrivano a proporre il dimezzamento dei parlamentari piuttosto che la soppressioni degli enti locali inutili.
Ciò che mi sento di dire alla Presidente Armosino, ma anche al Pd, è che il vero problema non è il numero dei parlamentari ma come costoro sono eletti e lavorano in Parlamento: è necessario cambiare la legge elettorale che ne fa dei nominati ed eliminare i rimborsi elettorali come chiesto dagli italiani al 90,30% con il referendum radicale del 1993 tradito dal regime dei partiti.
Un dimezzamento dei parlamentari, con il quale guarda caso sono d’accordo tutti da Berlusconi a Bersani, permetterebbe ai segretari (o padroni) di partito di circondarsi ancor più che oggi di fedelissimi e lacchè rafforzando così l’attuale oligarchia. Insomma, sempre gli stessi privilegi ma a meno persone e con più potere; la riduzione del numero dei parlamentari senza una concreta proposta di nuova legge elettorale è solamente fuffa ed è pure pericolosa per la democrazia.
Politici che propongono il semplice dimezzamento dei parlamentari senza avere uno straccio di idea sul tipo di riforma istituzionale di cui ha bisogno questo paese non sono all’altezza di governare e la situazione attuale lo dimostra; ripeto che questi stessi politici dovrebbero prima farsi un esame sul come stanno in Parlamento infatti l’Armosino è già una parlamentare dimezzata dato che oltre a stare a Montecitorio dovrebbe stare anche in piazza Alfieri contemporaneamente in più è tra quei deputati che non hanno consentito a pubblicare la propria situazione patrimoniale sul sito della Camera.
Dichiarazione di Salvatore Grizzanti, tesoriere Associazione radicale Adelaide Aglietta e membro Comitato nazionale Radicali Italiani