Boni: “Chiedo alle donne che stanno attuando lo sciopero della fame di non portare alle estreme conseguenze la loro azione”
Dalla metà di agosto, dopo una lettera aperta a Chavez, è iniziata un’azione nonviolenta da parte di un gruppo di cittadine venezuelane “Las Mujeres de Negro” che chiedono con il loro sciopero della fame ad oltranza la liberazione dei moltissimi prigionieri politici reclusi nelle carceri del regime chavista.
Dichiarazione di Igor Boni (esponente del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito):
“Voglio esprimere pieno sostegno alle denunce contenute nell’iniziativa de “Las Mujeres de Negro” che forniscono al mondo, alle diplomazie internazionali e all’ONU il quadro della violenza antidemocratica del regime di Chavez. Da radicale apprezzo anche la scelta dello strumento, lo sciopero della fame, per opporsi ad un potere cieco che fa della corruzione e della violazione dei più elementari diritti umani la regola. Sono centinaia i prigionieri politici privati della loro libertà solo per aver contrastato l’avanzata autoritaria di Chavez e per aver tentato di dare luce ad una realtà che le democrazie occidentali non vogliono guardare in faccia. Tuttavia un’azione nonviolenta non può avere come obiettivo la morte di chi la attua se non verranno dal regime risposte convincenti poiché perderebbe il suo connotato fondamentale; per questo chiedo con forza alle donne che stanno attuando lo sciopero della fame di non portare alle estreme conseguenze la loro azione. Abbiamo bisogno di continuare a lottare insieme, non di aggiungere morti ai tanti che già ci sono stati”.
Torino, 18 settembre 2011