Lettera aperta a Piero Fassino di Igor Boni, esponente di Radicali Italiani
Caro Piero,
il 6 novembre scorso in un’intervista a Peace-reporter, dal tuo ruolo di inviato speciale Ue per il Myanmar, hai detto tra l’altro sulle elezioni che si stavano per tenere in quel paese: “si tratta di verificare se queste elezioni possono costituire un primo piccolo spazio per aprire una strada di transizione democratica”, e ancora: “dobbiamo capire se queste elezioni possono costituire l’inizio di un processo, una prima tappa per una transizione. Si tratta di vedere cosa succederà”. A questo punto mi pare che l’abbiamo visto. Elezioni farsa, assolutamente antidemocratiche – come sottolineato anche dal Presidente Obama dall’India – producono in queste ore decine di migliaia di esuli, che scappano dal terrore e dalla repressione verso la Thailandia. Vi sono notizie di decine di morti anche se le informazioni sono totalmente inaffidabili per il controllo ferreo di uno dei regimi più violenti e repressivi del pianeta. Noi, caro Piero, alla graduale conversione democratica non ci abbiamo mai creduto. Crediamo invece che tu debba fare di tutto per riuscire nei prossimi giorni a portare una delegazione europea in Myanmar (in Birmania), per dare voce alla richiesta di democrazia, di diritti e di legalità internazionale che ogni cittadino che conosce la tragedia di quel paese invoca.