Da domani gli esponenti radicali Boni e Grizzanti in digiuno ad oltranza.
La conferenza stampa si è tenuta nella sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.
E’ stata introdotta da Salvatore Grizzanti (segretario Ass. Aglietta).
Bruno Mellano (già consigliere regionale e deputato radicale, esponente Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito):
Noi radicali non siamo buonisti, cerchiamo semplicemente di capire cosa è meglio in un contesto che vede 68.000 cittadini italiani ristretti in carceri che potrebbero ospitarne 42.000. Il 42% dei detenuti è in attesa di giudizio, quindi, da Costituzione, da considerarsi innocente. Lottiamo per i diritti umani sia dei detenuti sia degli agenti di polizia penitenziaria. Nel febbraio 2005 io e Carmelo Palma presentammo in Consiglio Regionale la proposta di legge per l’istituzione del garante regionale delle carceri; ci vollero più di quattro anni perchè diventasse legge (legge regionale n. 28 del 2 dicembre 2009). Da allora sono passati oltre due anni ed è del tutto evidente che la maggioranza di centro-destra sta attuando un boicottaggio della legge, per cui il garante regionale non è stato ancora nominato, pur dando atto al presidente Cattaneo di aver aperto il bando (22 richieste presentate) ed avviato la procedura. E’ ora che ciascuno si assuma le proprie responsabilità: o si nomina il garante o si abroga la legge.
La legge regionale 34/2008 prevede finanziamenti per la promozione del lavoro in carcere; questa legge non è stata più rifinanziata dalla Giunta Cota.
Termino con dati eclatanti sulla recidiva, che è del 68% per chi sconta interamente la pena in carcere ed è solamente del 18% per chi usufruisce di pene alternative alla detenzione.
Igor Boni (presidente Ass. Aglietta):
Da domani io e Salvatore Grizzanti inizieremo un digiuno ad oltranza per richiedere che il Consiglio Regionale rispetti la legge che ha votato e nomini finalmente il garante regionale delle carceri. Invitiamo i cittadini ad accompagnarci nella nostra iniziativa nonviolenta aderendo al digiuno a staffetta promosso dall’Associazione Aglietta. Abbiamo deciso questa forma di lotta dopo aver provato tutte le altre (comunicati, sit-in, conferenze stampa). Chiederemo di essere ricevuti dal presidente del Consiglio Regionale e dai capigruppo. Riteniamo che il garante sia una figura utile per ridurre il danno esistente nelle tredici carceri piemontesi. Riteniamo vergognoso il tentativo (vedi “PDL Pedrale”) di tentare di abolire il garante con la scusa dell’esigenza di ridurre i costi della Regione; sono certo che Assessori e Consiglieri sono in grado di trovare la possibilità di risparmiare su ben altre nomine, ben più inutili e costose di quella del garante.
Emma Bonino (vice-presidente del Senato):
Credo che la vicenda del garante regionale delle carceri sia un esempio di quella “banalità del male” di cui ci parlò cinquant’anni fa Hanna Arendt e di cui ci parla oggi Marco Pannella per rappresentare la situazione dell’Italia, in cui il non rispetto della legge e del diritto si trasforma in violenza e in morte, dappertutto, per chiunque, come un percolato che lentamente ma inesorabilmente inquina tutto il territorio italiano. Come altrimenti definire i 9 milioni di processi pendenti (5 nel penale, 4 nel civile)? E il migliaio di condanne da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo? E le 200.000 prescrizioni all’anno, vera e propria amnistia di classe?
Occorre dire basta a tutto questo; è per questo che la nostra proposta di “amnistia per la Repubblica” è l’unica alternativa ragionevole all’attuale sfascio; è per questo che l’iniziativa nonviolenta dei radicali piemontesi, annunciata oggi, è una lotta di speranza contro la disperazione; mi auguro che siano in tanti, anche nelle carceri, a partecipare al digiuno, per trasformare la loro pena in azione politica, nel senso migliore del termine”.
Torino, 14 gennaio 2011
N. B.