Perché perino prende posizione solo contro chi imbratta i muri?
Alla notizia della firma dell’intesa Italia/Francia riguardante il progetto low cost della Torino-Lione, Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) hanno dichiarato:
Le notizie che arrivano da Roma sono confortanti; confermano il rispetto della tabella di marcia per la realizzazione di un’opera fondamentale per lo sviluppo del Piemonte, avendo come riferimento temporale non i prossimi dieci anni ma i prossimi cento anni.
Le notizie cattive arrivano dalla Valsusa, più precisamente dalle dichiarazioni di quello che appare ormai l’unico leader dei NO-TAV della Valle, senza averne, a nostro avviso, le capacità: Alberto Perino. Ieri abbiamo letto le critiche “senza se e senza ma” di Perino a chi ha imbrattato i muri di Torino con scritte vergognose e deliranti contro Caselli, la magistratura, la polizia. Perino dichiara: “Ringraziando Dio in questo paese le responsabilità sono individuali e non collettive”.
Giustissimo. Ma questo non dovrebbe valere anche rispetto alle indagini della magistratura che hanno portato ai recenti arresti? Perché è scattata subito una solidarietà “senza se e senza ma” nei confronti degli arrestati? Sabato abbiamo visto che molti manifestanti portavano cartelli con la scritta “Non è necessario esser valsusino” per essere NO TAV; forse sarebbe stato meglio scrivere sui cartelli “E’ necessario essere nonviolento” per essere NO TAV.
Se la parte degli abitanti della Valsusa che è contraria alla TAV e che è contraria alla violenza (la “maggioranza silenziosa” dei NO TAV) non parlerà finalmente e non risolverà queste pesanti contraddizioni, cercandosi magari altri leader, condannerà se stessa ad essere sempre più ostaggio dei violenti.
Torino, 30 gennaio 2012