La seguente lettera è stata inviata questa mattina alla redazione nazionale de La Stampa…
Egr. Direttore,
Ho letto con attenzione l’articolo di Fabio Martini sulle pagine culturali de La Stampa di oggi: da 25enne impegnato in politica mi chiedo se il nostro paese abbia veramente bisogno di sconosciuti oppure di dare il giusto riconoscimento a chi se lo merita.
Io abito in un capoluogo di provincia del Piemonte, reduce dal voto amministrativo, dove malcontento e disaffezione per la politica non mancano ma dove, immancabilmente, i campioni delle preferenze sono sempre gli stessi, mentre sconosciuti grillini entrano in Consiglio comunale con pochi voti personali ma con tanti voti di lista a dispetto di molte persone di valore impegnate civicamente che rimangono fuori e, tra queste, anche tanti giovani.
Mi chiedo allora se il problema stia più nei partiti o più nelle capacità di scelta dell’elettorato attivo, infatti una domanda mi rigira in testa in questi giorni: una lista civica con lo stesso programma del Movimento 5 Stelle in una qualsiasi città, magari anche con persone più competenti candidate, ma senza il comizio di Beppe Grillo in campagna elettorale… quale risultato avrebbe ottenuto?
Personalmente conosco tanti giovani di valore che potrebbero dare tanto alla propria città ed al paese: la soluzione starebbe semplicemente nel votarli invece che votare altro per anni e poi arrabbiarsi ed affidarsi a Grillo.
A dispetto di quanto afferma Ricolfi io, nel mio strambo partito, ho sempre trovato porte aperte a qualsiasi posizione non so se perché oggetto di cooptazione buona o perché semplicemente eletto nei congressi ma di una cosa sono certo: qui da noi la politica rimane ancora una cosa bellissima, fatta con pochi mezzi e con le mani pulite… per tutto questo, quel vecchio di Pannella qualche merito lo avrà.
Salvatore Grizzanti
segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta, 25 anni, Asti
L’articolo di Fabio Martini Terza Repubblica cercansi sconosciuti