Come può il Pdl stare insieme a chi pensa all’indipendenza della Padania?
Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
Essendo uno dei sette cittadini del pubblico che ha resistito fino al termine, posso testimoniare che il Consiglio Regionale aperto su “Il Piemonte per la Federazione Europea” è stato uno stanco rituale. Dovrei essere contento che il termine “Stati Uniti d’Europa” non è più utilizzato solamente da Altiero Spinelli e da Marco Pannella ma è diventato il “mantra” praticamente di tutti gli interventi, tranne quelli del leghista Carossa e del grillino Biolè; ma nell’aula del Consiglio non si respirava certo l’entusiasmo e la determinazione che dovrebbero accompagnare chi aspira a tale impegnativo obiettivo.
La partitocrazia italiana ha come unico obiettivo unico il riuscire a superare la crisi di sistema che ha davanti; non ha mai avuto la passione europeista dei padri fondatori ma ha semplicemente utilizzato le istituzioni europee come valvola di sfogo e di compensazione per i suoi esponenti che non erano non più in grado, per limiti di età o limiti di voti, di occupare poltrone entro i confini nazionali.
Giustamente Carossa è stato l’unico a dichiararsi contrario a falsi unanimismi: come dargli torto se il suo leader Roberto Maroni, ieri al Congresso della Lega, ha ribadito che l’obiettivo strategico della Lega Nord è l’indipendenza della Padania? Come può il PDL continuare ad appoggiare un Presidente leghista, che vede come avversari sia Monti sia le istituzioni europee? L’unico collante che lega l’attuale maggioranza di centro-destra è il potere; Pedrale e compagni attenderanno che Maroni dia il benservito a Formigoni per dare a loro volta il benservito a Cota.
In tale situazione, ribadiamo la richiesta di abolizione della “Consulta Europea” del Consiglio Regionale, che in quest’anno di non-attività ha dimostrato tutta la sua inutilità.