Nel suo rapporto “Out of harm’s way“, che è stato presentato oggi a Ginevra alla presenza del board, del corpo diplomatico e delle istituzioni delle Nazioni Unite, la federazione internazionale della Croce Rossa afferma che “ l’accesso insufficiente alla prevenzione dell’hiv, al trattamento e al supporto per i consumatori di droga per via endovenosa viola i diritti umani. Negare l’accesso ai servizi di riduzione del danno ai tossicomani contribuisce alla trasmissione dell’hiv” (fonte: Notiziario Aduc).
Mario Staderini (segretario di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) hanno dichiarato:
Diamo atto a Massimo Barra di aver promosso la “riduzione del danno” in Italia già negli anni ’80 del secolo scorso, quando solamente Giancarlo Arnao, i radicali e pochi altri ponevano, accanto (non in sostituzione) alla richiesta di politiche antiproibizioniste anche la necessità ed urgenza di prassi concrete di “harm reduction” (in un tempo in cui lo stesso metadone era negato agli utenti dei Sert).
Il fatto di essere passato dalla guida di Villa Maraini al vertice della Croce Rossa internazionale non ha impedito a Barra di continuare a propugnare la “riduzione del danno” e l’inequivocabile presa di posizione di oggi della federazione internazionale della Croce Rossa testimonia che chi ha ben seminato ben raccoglie.
Un bello schiaffo morale a coloro, in primis il sottosegretario Giovanardi, che hanno tentato addirittura di proibire l’uso del termine “riduzione del danno”, consolidato ormai da trent’anni di studi scientifici e di buone pratiche.
Roma, 1° dicembre 2010