Penso anche io che si debba razionalizzare e non solo razionare, agendo sugli sprechi nell’utilizzo del personale e delle risorse, ma bisogna avere il coraggio di toccare le posizioni diffuse di privilegio che si celano dietro localismi esasperati.
A dichiararlo è il radicale Silvio Viale, consigliere comunale a Torino, che con una nota manifesta il proprio apprezzamento per le posizioni espresse dall’arcivescovo di Torino Cesare Nosigla al vertice sulla sanità convocato dall’assessore Monferrino, evitando ogni polemica per la presenza dell’arcivescovo al vertice, da intendere come “un doveroso saluto di benvenuto del padrone di casa”.
Silvio Viale ha osservato:
Ha fatto bene Nosiglia a dire la sua, approfittando del doveroso saluto di benvenuto del padrone di casa. Anch’io avrei detto la mia. Ne approfitto, a mia volta, per dire che concordo con buona parte di quanto detto dall’arcivescovo. Per difendere le categorie più fragili bisogna fare scelte chiare e precise, facendo i conti con le risorse che si hanno. Come Nosiglia penso alle dipendenze, alle gravi patologie degenerative e in generale agli anziani non autosufficienti. Illudersi che si possa garantire i livelli attuali, magari pensado anche di potenziarli, senza razionalizzare e unificare le strutture esistenti è solo demagogia. Soprattutto se non si è disponibili a fare qualche chilometro in più. La vicenda del Valdese è emblematica e potrebbe ripetersi ogni volta che si perde di vista l’interesse generale per il particolare. Ha ragione Nosiglia ad essere preoccupato per i presidi di ispirazione cattolica, ma anche loro devono rientrare nell’azione di razionalizzazione della sanità piemontese. Mantenere gli sprechi e i doppioni finisce per danneggiare soprattutto le categorie più deboli e bisognose di cure ed è necessario che tutti lo capiscano bene.”