5 detenuti di Asti sottoscrivono la diffida radicale a Cattaneo e Cota. In 70 si appellano al difensore civico regionale.
Questa mattina, la deputata radicale Elisabetta Zamparutti ha visitato il carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino, accompagnata dagli esponenti radicali Giulio Manfredi e Bruno Mellano. Ha seguito la visita ispettiva radicale il Comandante degli agenti di polizia penitenziaria Gianluca Colella. Al termine della visita i radicali si sono intrattenuti brevemente con la Vice-Direttrice facente funzioni Francesca D’Acquino (il posto di direttore, dopo che Pietro Buffa è stato nominato provveditore regionale del DAP in Emilia Romagna, è ancora da assegnare).
Oggi nell’istituto si trovavano 1.396 detenuti (di cui 475 in attesa di primo giudizio, 210 appellanti, 68 ricorrenti, 521 definitivi, 715 stranieri) e 122 detenute (di cui 34 in attesa di primo giudizio, 9 appellanti, 9 ricorrenti, 70 definitive, 68 straniere, 2 donne con prole: 1 bambino ciascuna).
Di fronte ad un organico ottimale di agenti di polizia penitenziaria pari a un migliaio di unità, i posti sulla carta sono 592 + 177 posti per le traduzioni; gli agenti realmente a disposizione variano dalle 500 alle 550 unità.
Sono 16 gli educatori in forza all’istituto (ricordiamo che la figura dell’educatore è fondamentale per istruire le richieste di concessione delle misure alternative alla detenzione, che saranno poi sottoposte all’esame del magistrato di sorveglianza).
I radicali hanno visitato sia i laboratori femminili di sartoria e cucito sia le cucine dove i 32 detenuti della cooperativa “Libera mensa” (tutti con regolare contratto di lavoro) approntano sia il vitto per i detenuti sia le ordinazioni provenienti dall’esterno per il servizio di catering.
In una successiva conferenza stampa nella sede radicale di Via Botero n. 11/f, gli esponenti radicali hanno ricordato la lotta incessante di Marco Pannella e dei radicali per l’ottenimento di un provvedimento di amnistia, primo indispensabile passo per la riforma della giustizia ma anche ineludibile riforma per migliorare la nostra economia (vedi tempi biblici delle cause civili che scoraggiano gli investitori esteri).
L’avvocato radicale Antonio Polito ha illustrato l’ultima iniziativa intrapresa dall’Associazione Aglietta per ottenere la nomina del garante regionale delle carceri in Piemonte: un atto di diffida stragiudiziale sia al Presidente del Consiglio Regionale sia al Presidente della Giunta Regionale, affinchè nominino entro 90 giorni dalla ricezione della diffida il garante; tale nomina avrebbe dovuto essere effettuata entro il 5 giugno 2010, ai sensi dell’art. 7 della legge regionale n. 28 del 2009.
La particolarità della diffida è che è stata presentata per conto e nell’interesse di cinque cittadini detenuti nel carcere di Quarto d’Asti, che hanno firmato apposita delega e si sono iscritti all’Associazione radicale Adelaide Aglietta. Altri settanta detenuti del carcere di Asti hanno sottoscritto la lettera inviata dai radicali al difensore civico regionale, affinchè intervenga per ripristinare la legalità violata.
In una lettera inviata al segretario dell’Associazione Aglietta, l’astigiano Salvatore Grizzanti, i detenuti di Asti scrivono, fra l’altro:
… Non tutti comprendono che se niente si fa, nulla si muove. Ovviamente sappiamo che alla fin fine il garante puo’ fare ben poco; è una conoscenza che abbiamo vissuto in altre regioni. Il punto non è poi questo, quanto in verità, il rispetto delle regole e delle leggi da parte delle stesse istituzioni che fanno la voce alta quando si tratta di noi …