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Garante regionale carceri, Radicali: ottima presa di posizione del presidente Consiglio regionale.

Con una lettera inviata a Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta), il presidente del Consiglio Regionale, Valerio Cattaneo, ha comunicato di aver fatto iscrivere all’ordine del giorno della seduta consiliare di domani, martedì 30 ottobre, la designazione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, istituito (solo sulla carta) con legge regionale n. 28 del 2 dicembre 2009. Sarà la sesta votazione sulll’argomento; le cinque precedenti non sono risultate valide perché il centro-destra ha fatto mancare il numero legale.

Cattaneo ha, altresì, informato i radicali che nel corso della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari del 25 ottobre scorso ha comunicato la sua intenzione di far iscrivere la designazione del Garante dei detenuti in ogni prossima seduta, al punto “nomine”.

Cattaneo così conclude: “… sarà mia cura porre in essere ogni azione rientri nei poteri di questa Presidenza affinché sia data esecuzione alla legge regionale …”.

Igor Boni e Salvatore Grizzanti (segretario Ass. Aglietta):

Già lo scorso gennaio, quando il presidente Cattaneo ci ricevette, assieme all’Ufficio di presidenza, durante il nostro sciopero della fame per l’attuazione della legge istitutiva del garante detenuti, avemmo modo di rimarcare la sensibilità istituzionale ma anche umana dimostrata da Valerio Cattaneo nei confronti della nostra iniziativa. E tale nostro giudizio è stato confermato dal fatto incontestabile di aver posto ripetutamente il Consiglio Regionale di fronte alle proprie responsabilità.

A ormai dieci mesi di distanza dall’inizio della nostra iniziativa sull’argomento, a tre anni di distanza dall’approvazione della legge istitutiva, dopo aver intrapreso anche lo strumento della diffida stragiudiziale (grazie al lavoro dell’avvocato Antonio Polito e alla significativa discesa in campo di tre detenuti del carcere di Asti), attendiamo che la consapevolezza della gravità della situazione carceraria e della necessità ed urgenza di varare un uno strumento di concreta “riduzione del danno” nelle 13 carceri piemontesi – consapevolezza che sappiamo appartenere alla maggioranza dei consiglieri regionali – porti domani il Consiglio regionale a designare finalmente il Garante dei detenuti.

Mentre persino la Conferenza Episcopale Italiana è censurata per la sua apertura ad un provvedimento di amnistia, dal Piemonte potrebbe arrivare un segnale di speranza e di attenzione a chi vive in carcere, sia esso detenuto, agente di polizia penitenziaria, educatore o altro.