Trovo un po’ paradossali le dichiarazioni del “romano” Capezzone e dell’assessore Porchietto sulla vicenda CSEA, dove il comune aveva il 20%, mentre non riescono a trovare soluzioni per l’IPLA dove la Regione possiede oltre l’83% delle quote. Invece di spendere parole, diano l’esempio.
Questo il commento di Silvio Viale (Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale di Torino) alle dichiarazioni”disimpegnate” di esponenti del PDL, tra i quali il “paracadutato” Daniele Capezzone e l’assessore al lavoro della regione Pemonte Claudia Porchetto, che ha così proseguito:
Su CSEA molteplici attori hanno condotto ad un disastro annunciato con circa 20 milioni di buco e quasi 300 lavoratori. L’IPLA ha una situazione assai diversa, più facile: i passivi sono contenuti, i dipendenti sono 50 e la valenza tecnico-scientifica dell’Istituto è riconosciuta da tutti. Eppure, malgrado questo, la Regione Piemonte rischia di portare alla morte per inedia la società senza nemmeno cercare la strada migliore per valorizzare le competenze. Si tratta di rilanciare quel settore ambientale e della Green Economy che a parole tutti dicono di sostenere. Certo, anche il Comune di Torino non è esente da responsabilità nella gestione negativa dello CSEA, se minori o maggiori di altri poco importa, ma chi appioppa responsabilità agli amministratori del comune di Torino ha il dovere di dare l’esempio, di far seguire i fatti alle parole, nelle vicende in cui ha resposabilità quasi esclusive. L’inerzia dimostrata sulla questione IPLA non è un bell’esempio. Mercoledì in Comune si discuterà una mia interrogazione in commissione sull’IPLA. Chissà se ci potranno essere buone notizie dalla regione.