Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani) e Salvatore Grizzanti (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
Una maggioranza di centro-destra il cui leader maximo Silvio Berlusconi ne inventa uno al giorno per tentare di prendere più voti si traveste da vergine illibata e usa l’alibi delle elezioni per non chiedere conto all’Assessore Monferino del mancato rispetto sia della legge n. 16 del 1983 sia della recente legge n. 17/2012 (cosiddetta “Anagrafe eletti e nominati”). E i presidenti Cota e Cattaneo si guardano bene dal rispondere alla nostra lettera che chiedeva loro di pronunciarsi sul caso Monferino.
Dulcis in fundo, il capogruppo leghista Mario Carossa dichiara che “… la normativa dice che i redditi vadano comunicati entro il 31 marzo, per cui questo nei confronti di Monferino è soltanto un processo alle intenzioni”. Carossa finge di dimenticare che esiste la legge del 1983, che parla solo di “consiglieri regionali” perchè allora gli assessori erano tutti consiglieri. Per due anni consecutivi, Monferino non ha fornito l’estratto dei suoi redditi, come hanno fatto tutti gli altri consiglieri regionali e assessori. Quello che vale per gli altri, Cota compreso, non vale per Monferino? E lui il vero unto del Signore?
Eppure Carossa, come leader leghista, dovrebbe conoscere bene quella legge e apprezzarla: solo chi è residente in Piemonte, dietro esibizione della carta d’identità, puo’ ritirare in Consiglio regionale copia cartacea del Bollettino Ufficiale con i dati dei consiglieri regionali.
Meno male che grazie ai radicali e poi all’arrivo della Guardia di Finanza il Consiglio Regionale ha approvato sotto Natale la legge sull’Anagrafe degli eletti e nominati, che prevede la pubblicazione online di dati esaurienti e completi su patrimonio e redditi di consiglieri, assessori e nominati nelle partecipate.
A marzo nessuno avrà più scuse e alibi.