Si è tenuta oggi nella sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta una conferenza stampa congiunta di Luigi Brossa (Partito Democratico) e Igor Boni (Radicali) nella quale è stata avanzata la proposta di aprire un tavolo permanente sulla crisi del lavoro e delle aziende che coinvolga trasversalmente le Istituzioni (Regione – Provincia – Comune), le forze politiche, Sindacati, Confindustria e associazioni delle piccole imprese, nonché tutte le organizzazioni sociali che abbiano l’ambizione di proporre qualcosa.
Dichiarazione di Igor Boni e Luigi Brossa:
Torino oggi è purtroppo la capitale della crisi e della cassa integrazione. Sull’onda di un Governo che è ‘costretto’ a far lavorare insieme esponenti di forze politiche che fino a pochi giorni addietro si affrontavano senza esclusione di colpi, noi riteniamo che sia giunto il momento per la nostra regione di affrontare il tema del lavoro e dell’impresa con lo stesso spirito. Chiediamo quindi un incontro urgente all’Assessore Claudia Porchietto, all’Assessore Carlo Chiama e al vice-sindaco Tom Dealessandri, per sollecitare l’apertura di un tavolo interistituzionale che coinvolga tutti i soggetti interessati. Chiediamo alle principali forze politiche di prendere spunto dallo spirito del Comitato di Liberazione Nazionale che nel 1943 seppe mettere da parte laceranti divisioni e unirsi per raggiungere un comune obiettivo. Con le dovute proporzioni oggi stiamo vivendo un periodo di crisi e di difficoltà che richiede risposte straordinarie, che sicuramente non verranno da questa politica se si proseguirà nella strada del contrasto tra Istituzioni di diverso colore politico e da partiti che vedono nella distruzione dell’avversario il primo degli obiettivi. Chiediamo condivisione e coordinamento dei provvedimenti per evitare di viaggiare ognuno per la propria strada disperdendo energie e riducendone drammaticamente l’efficacia
Torino, 9 maggio 2013
Lettera inviata agli Assessori Porchietto e Chiama e al Vice-Sindaco Dealessandri
Oggetto: costituiamo un nuovo CLN contro la crisi piemontese e torinese
Vi scriviamo queste righe per chiedervi un incontro urgente nel quale illustrarvi la nostra proposta di metodo da attuare nella difficilissima situazione che stiamo vivendo in Piemonte – e in particolare in Provincia di Torino – in questi tempi di crisi economica.
Conoscete meglio di noi i dati allarmanti sulla disoccupazione, sul primato torinese del 2012 relativamente alle ore di cassa integrazione e sul numero impressionante di aziende che chiudono, giorno dopo giorno.
Chiunque propagandi di avere la bacchetta magica è qualcuno di cui diffidare, ma non c’è dubbio che di fronte a una situazione straordinaria di emergenza come quella che stiamo vivendo occorre ragionare con modelli nuovi e con approcci diversi dal passato. Peraltro oggi il Governo nazionale mostra appieno questa situazione di emergenza dato che, forzatamente ma opportunamente, forze politiche che fino a ieri erano su fronti opposti oggi sono “costrette” a governare insieme.
Noi, con questo spirito, vi chiediamo di mettere da parte ogni steccato ideologico e istituzionale per costruire un tavolo comune di crisi che possa lavorare mettendo insieme Regione, Provincia e Comune ma anche sindacati e Confindustria, associazioni delle piccole imprese, forze politiche e sociali e tutti coloro che su questo tema hanno l’ambizione di portare contributi costruttivi di idee e proposte.
Non ci interessa un processo di concertazione sul modello del passato ma una condivisione dei provvedimenti che altrimenti rischiano di essere presi gli uni in contrasto con gli altri o senza il coordinamento necessario. Occorre, riteniamo, provare a spogliarsi dei propri ruoli di parte per fare tutti e ciascuno un ragionamento di governo della situazione.
Vi proponiamo, in sostanza, di costituire in Piemonte e in Provincia di Torino in particolare, un organismo di coordinamento che possa incontrarsi, discutere e proporre provvedimenti organici per contrastare la crisi del lavoro e delle imprese sul modello – con le dovute proporzioni – di quanto accadde con il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) nel 1943, quando esponenti e formazioni di diversissima origine decisero di mettersi insieme per combattere il fascismo.