Nel pomeriggio era stata Rita Bernardini a parlare di “Codice ALemanno” e a ricordare che si amministra “in nome del popolo” e non “a furor di popolo”. In serata è Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani, che rincara la dose contro Alemanno.
Silvio Viale ha dichiarato:
Il sindaco di Roma, ex ragazzo irrequieto degli anni ’70, dimentica che la legge è uguale per tutti e che le garanzie valgono per tutti non solo per i suoi amici. Da ex militante barricadero di destra dovrebbe sapere che dopo le cariche della polizia, spesso, gli arrestati non sono i veri colpevoli. Non avendo nulla da spartire con quei violenti ci permettiamo di ricordare che la decisione dei giudici non è affatto assurda, non è un’ingiustizia, mentre assurda e ingiusta sarebbe la giustizia sommaria che Alemanno invoca. Se ha prove migliori di quelle che le forze dell’ordine hanno portato in tribunale si faccia avanti. Se invece si tratta di dare un segnale, come afferma, dovrebbe essere dello stesso garantosmo che riconosce al Premier e ai suoi colleghi di partito incappati nelle inchieste della magistratura. In ogni caso quello che il sindaco di Roma non può fare è tornare sulle barricate degli anni ’70 per invocare giustizia sommaria e contribuire così alla spirale della violenza. Che soffiare sul fuoco serva a nascondere la sua incapacità a governare Roma?
Torino, 16 dicembre 2010
(Silvio Viale 339.3257406)