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Documenti 18° congresso Associazione Aglietta: la mozione approvata e la relazione di segreteria

MOZIONE
18° CONGRESSO (ORDINARIO)
DELL’ASSOCIAZIONE RADICALE ADELAIDE AGLIETTA


L’Assemblea ordinaria degli iscritti dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, riunitasi a Torino domenica 15 dicembre 2013,



* udite le relazioni del tesoriere e della “segreteria collettiva”, le approva;
* ringrazia gli oltre 150 cittadini che si sono iscritti all’Associazione per il 2013, senza i quali l’Associazione non avrebbe potuto e non potrebbe fare fronte al pagamento della sede e delle spese per le iniziative politiche in corso, essendo da sempre fondata sul più rigoroso autofinanziamento delle sue attività;
* ringrazia i circa 6.000 cittadini che in Provincia di Torino hanno sottoscritto la Proposta di legge di iniziativa popolare su:”Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia”, campagna promossa dall’Associazione Luca Coscioni, e di cui l’Associazione radicale Adelaide Aglietta è stata a Torino il fulcro della raccolta firme, assieme all’U.A.A.R. (le firme raccolte a Torino sono state quasi un decimo di quelle raccolte in tutta Italia e la provincia di Torino è al primo posto nella classifica della raccolta firme);
* ringrazia i circa 3.500 cittadini che hanno sottoscritto i 12 referendum radicali ai banchetti dell’Associazione Aglietta (Torino è stata la terza città nella classifica della raccolta firme, a pari merito con Napoli, dopo Milano e Roma);
* ringrazia la ventina di militanti che hanno permesso la tenuta di ben 63 tavoli di raccolta firme dal 25 marzo al 20 settembre 2013 (praticamente tutti i fine settimana);
* rileva come otto anni di lotte dell’Associazione contro le palesi illegalità compiute già nel 2005 dal consigliere regionale Michele Giovine nella raccolta firme per la presentazione di liste alle elezioni regionali abbiano visto un primo successo, un primo punto fermo, nella conferma da parte della Corte di Cassazione della condanna penale del medesimo (e del padre) per la falsificazione di firme e di accettazioni di candidatura relative alle elezioni regionali del 2010; ringrazia Mercedes Bresso per avere tenuto duro nella sua iniziativa per la legalità negli ultimi tre anni e mezzo, senza ottenere fino all’ultimo alcun sostegno, tranne quello di radicali, Verdi e Pensionati; ringrazia l’avvocato Alberto Ventrini, che si è costituito parte civile nel processo per conto di Marco Pannella (la Lista Bonino Pannella ha ottenuto 10.000 euro di risarcimento da Michele Giovine);
* rileva come nessuno dei 43 consiglieri regionali indagati dalla Procura di Torino per la questione dei rimborsi spese (e per quali vige, come per tutti, la presunzione di innocenza) abbia pubblicato online, sul sito dell’ “Anagrafe degli eletti” del Consiglio regionale, i rimborsi contestati, come reiteratamente richiesto dall’Associazione Aglietta;
* ringrazia l’avvocato Antonio Maria Polito per la continua consulenza legale che ha permesso, fra l’altro, di approntare il modello di “accesso civico” per l’attuazione corretta e completa della cosiddetta “legge sulla trasparenza” (D. lgs. 14 marzo 2013, n. 33);
* ringrazia gli avvocati Polito e Ventrini anche per avere reso possibile l’incardinamento di “azioni popolari” per sancire l’incompatibilità sia di Roberto Cota sia di Nichi Vendola + altri 10 consiglieri regionali pugliesi; la collaborazione con i radicali pugliesi su questa iniziativa conferma la costante attenzione dell’Associazione Aglietta a esportare in tutta Italia le proprie lotte, quando ve ne siano i presupposti.
* Rileva come l’azione nonviolenta durissima del vice-presidente della Camera dei Deputati, Roberto Giochetti, sia stata efficace e lungimirante e che, ad oggi, rappresenti l’unica alternativa di azione concreta all’inerzia di un Parlamento che a parole invoca il cambiamento della legge elettorale e nei fatti si è tenuto stretto il Porcellum per otto lunghi anni.


 


Tutto ciò premesso, l’Assemblea degli iscritti impegna gli organi dell’Associazione:



* a continuare ed intensificare l’iniziativa per il ripristino della legalità rispetto alle elezioni regionali del 2010; in particolare, le forze di opposizione devono convocare a tambur battente una grande manifestazione di piazza per richiedere le immediate dimissioni del Presidente della Regione, Roberto Cota e l’indizione di nuove elezioni nella primavera del 2014, abbinate alla Elezioni Europee; la piazza non può e non deve essere abbandonata a Grillo o, peggio, a un sedicente “movimento dei forconi” che assomma in sé un’accozzaglia di persone e di istanze il cui unico comune denominatore è il non rispetto della legalità, la sopraffazione e la violenza;
* a proseguire l’iniziativa incardinata quest’anno presso il Consiglio Comunale di Torino affinché i cittadini torinesi possano esprimersi nella primavera del 2014 sui referendum comunali consultivi, a partire da quello riguardante il “road pricing” (tassa di entrata degli autoveicoli in città);
* a promuovere conferenze stampa e incontri non solo a Torino per esporre i dati relativi all’attuazione della “legge sulla trasparenza” da parte di Regioni, Comuni, Aziende sanitarie e altri enti istituzionali; a cercare di rendere la campagna per l’attuazione della “legge sulla trasparenza” patrimonio comune dell’intero movimento di Radicali Italiani;
* a sollecitare la cosiddetta “galassia radicale” e le altre associazioni a trovare uno spazio comune di riflessione e discussione sulla situazione interna della casa radicale, in vista anche delle prossime certe e probabili scadenze elettorali;
* a intensificare il dialogo e la collaborazione su specifiche iniziative con forze politiche e movimenti che vogliano ricostruire una sinistra liberale, laica e riformatrice, proponendo e co-promuovendo un incontro di valenza regionale che abbia la forza di porre all’attenzione dei cittadini idee alternative al disastro che ha rappresentato in questi oltre tre anni la Giunta Cota e un’opposizione troppo debole e poco incisiva;
* a farsi promotori presso gli organi del Partito Radicale Nonviolento transpartito transnazionale della necessità e urgenza di fare propria l’iniziativa giuridico-politica dell’incriminazione del dittatore siriano Bashar Al-Assad da parte della Corte Penale Internazionale dell’Aja per crimini contro l’umanità;
* a proseguire l’azione ormai ultradecennale dell’Associazione di denuncia puntuale della condizione delle carceri italiane e per l’istituzione del garante regionale in Piemonte, aderendo al contempo alla giornata di mobilitazione nazionale del prossimo 25 dicembre per l’amnistia, l’indulto e la riforma della giustizia.
* a sostenere in ogni sede e in ogni modo l’apertura della discussione in Parlamento sulla proposta di legge per la legalizzazione dell’eutanasia, anche per invertire la rotta antidemocratica che per decenni ha visto affondare nei cassetti le proposte legislative che arrivavano dai cittadini.


Infine, l’Assemblea degli iscritti:
* conferma anche per il 2014 l’adesione dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta a Radicali Italiani;
* conferma come presidente onorario dell’Associazione Mina Welby, che, anche da lontano, non ha mai mancato di sostenere le iniziative dell’Associazione Aglietta.



Torino, 15 dicembre 2013
 
Giulio Manfredi (primo firmatario)

 

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RELAZIONE DI SEGRETERIA AL 18° CONGRESSO ASSOCIAZIONE AGLIETTA

(TORINO, 15 DICEMBRE 2013)

 

 

Dal 17° Congresso (straordinario) dell’Associazione Aglietta, svoltosi lo scorso aprile, era venuta fuori una “segreteria collettiva” per traghettare l’Associazione per sei mesi, fino a questo Congresso ordinario. La segreteria era composta da Salvatore Grizzanti, Mariano Ferrentino, Giulio Manfredi, Antonio Polito, Claudia Pagliano e Nathalie Pisano.

L’esperimento della “segreteria collettiva” non è stato esaltante: Salvatore Grizzanti e Nathalie Pisano, causa le loro attività, non hanno potuto dare apporti significativi (anche se va ricordato il lavoro di Salvatore per l’aggiornamento del sito; ne approfitto per ringraziare anche Claudia Pagliano, che oltre al sito cura la pagina Facebook dell’Associazione); Mariano Ferentino ha dato un apporto preziosissimo rispetto alla tenuta degli elenchi iscritti e per la registrazione per conto di Radio Radicale di numerosi appuntamenti; Antonio Polito ha assicurato una consulenza legale su vari problemi. Ma non è questo il punto: è mancata l’osmosi fra i vari membri, anche perché l’Associazione ha dovuto far fronte quest’anno a una campagna di raccolta firme durata sei mesi.

Siamo partiti il 25 marzo 2013 con il primo tavolo sulla proposta di legge di iniziativa popolare su “Rifiuto di trattamenti sanitari e liceita’ dell’eutanasia”, promossa dall’Associazione Luca Coscioni. Hanno aderito all’iniziativa numerose associazioni ma, purtroppo, come spesso capita, alla lunga fila degli aderenti ha fatto riscontro ai tavoli una piccola fila di militanti. Per questo, non posso che rimarcare l’apporto che ha dato alla raccolta firme qui a Torino l’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti); un nome per tutti quello di Daniele Degiorgis (il “Manfredi” dell’UAAR, scusandomi per la presunzione). E ringraziamo l’UAAR anche perché, utilizzando periodicamente questa sede per le sue riunioni, paga una quota per contribuire all’affitto e alle spese.

Non posso non citare il grande tavolo del 1° maggio: 765 firme raccolte, il record di tutta la campagna di raccolta. Alla fine la provincia di Torino è risultata al primo posto con circa 6.000 firme raccolte; la città di Torino al secondo posto dopo Trieste.

 

Il 15 giugno abbiamo tenuto, durante il Gay Pride, il primo tavolo di raccolta firme sui sei referendum sui diritti civili, a cui si sono aggiunti dal 20 giugno i sei referendum sulla giustizia. I fatti sono noti: non ce l’abbiamo fatta a raccogliere le firme su nessuno dei 12 referendun; è fallita l’interlocuzione di Mario Staderini con la sinistra; è fallita l’interlocuzione di Marco Pannella con il centro-destra, per essere precisi con Silvio Berlusconi. Al di là di queste constatazioni difficilmente confutabili, ragionando solamente sull’attività militante, mi pare altrettanto non confutabile che i referendum sono serviti almeno a riportare i radicali nelle strade, a renderli nuovamente visibili anche in TV, e, per quello che concerne l’Associazione Aglietta, a fornici un indubbio riscontro e sostegno, anche alla cassa dell’Associazione. Al termine della raccolta, Torino è stata la terza città come numero di firme raccolte (3.500 circa su ciascun referendum,  con la sola eccezione del referendum sull’ergastolo, dove le firme sono state sensibilmente meno), a pari merito con Napoli, dopo Milano e Roma.

 

A proposito di referendum, a livello torinese abbia cercato di incardinare in Consiglio Comunale sei referendum comunali consultivi (legalizzazione prostituzione, città metropolitana, narcosale, consumo di suolo, ruota panoramica al Valentino, road pricing); di tutti questi è scampato alla mannaia del Consiglio Comunale (geloso delle sue attribuzioni, che considera i referendum un impaccio, una seccatura, “… e poi la gente non capirebbe i quesiti”) solo quello sul “road pricing” (tassa di entrata degli autoveicoli in città uno degli obiettivi da porci per il 2014  sarà quello di portare i cittadini torinesi al voto su tale quesito, in concomitanza con le elezioni europee della prossima primavera.

 

Sarà a tal fine esiziale un maggior gioco di squadra fra l’Associazione e il nostro rappresentante in Comune, Silvo Viale; sono passati due anni e mezzo dalla sua elezione e purtroppo devo rilevare che è mancato finora tale gioco di squadra. In parte per responsabilità dello stesso Viale, che gioca sempre in attacco, che si tiene tutti i palloni e cerca sempre di fare goal da solo (tipo il grande “Pippo Inzaghi” del grande Milan!); in parte per responsabilità dell’Associazione che non ha saputo supportare adeguatamente Viale nel suo lavoro di consigliere. Ne approfitto per ricordare l’apporto finanziario che Silvio dà a questa Associazione, versando ogni mese 150 euro.

 

L’Associazione (ma dovrei dire Igor Boni, Silvja Manzi e Antonio Polito) ha dato un apporto rilevante a “Idee per Torino”, che ha organizzato quest’anno vari convegni (dal “turismo a Torino” alla questione dei “campi nomadi”) con grande partecipazione di pubblico. Per il futuro, io spero che “Idee per Torino” riesca ad evitare un grosso pericolo, quello dell’ “autoreferenzialità”, cercando di trasformare tutte le riflessioni, gli spunti, le idee appunto, emerse dai convegni in proposte operative per il Palazzo ma anche per i cittadini; a tal fine, mi auguro che “Idee per Torino” possa dare una mano per permettere la tenuta del referendum comunale sul “road pricing”.

 

Grazie al lavoro dei nostri avvocati Alberto Ventrini e Antonello Polito abbiamo promosso le “azioni popolari” per sancire le incompatibilità di Cota e di Vendola (quest’ultima iniziativa assieme ai compagni pugliesi); Antonello ha poi elaborato le “istruzioni per l’uso” della legge sulla trasparenza (D. lgs. 14 marzo 2013, n. 33), che sono già patrimonio di Radicali Italiani essendo state inserite nel sito radicali.it. Si tratterà ora di calare tali istruzioni nella realtà locale, Comune per Comune, ASL per ASL, eccetera, verificando l’attuazione della legge nazionale da parte delle varie istituzioni.

 

L’Associazione non ha fatto mancare il sostegno all’iniziativa di Marco Pannella e di Radicali Italiani per l’amnistia e l’indulto, come primo indispensabile passo per la riforma della giustizia. Grazie all’avv. Ventrini e all’avv. Mauro Anetrini, abbiamo incalzato il Consiglio Regionale per la nomina del garante regionale delle carceri, a ormai quattro anni dall’approvazione della legge istitutiva, si fa per dire, del garante (L. R. n. 28 dl 2 dicembre 2009).

 

A proposito di leggi regionali, dopo l’approvazione, un anno fa, della L. R. n. 17 del 28 dicembre 2012 sull’anagrafe degli eletti e nominati (frutto sia dell’iniziativa nazionale di Radicali Italiani sia dell’iniziativa locale dell’Associazione Aglietta) non abbia cessato, per un anno intero, di richiedere ai consiglieri regionali di pubblicare online, nel sito ad hoc dell’Anagrafe suddetta, in modo analitico, i rimborsi spese contestati loro dalla Procura della Repubblica di Torino. Nessun consigliere lo ha fatto. Fatta salva sempre e comunque la presunzione di innocenza, e fatta salva la necessità di separare il grano dal loglio, è innegabile che quanto emerso alla fine sui giornali rileva un utilizzo delle risorse pubbliche (perché di soldi dei cittadini si tratta) non finalizzato all’attività politica ma alla mera cura del bacino elettorale quando non alla mera soddisfazione di bisogni privati. E’ bene qui ricordare che le varie inchieste attivate in tutta Italia sulle spese dei consiglieri regionali non ci sarebbero state se nell’estate del 2012 i consiglieri regionali radicali del Lazio, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, non avessero denunciato le spese pazze di Fiorito e compagnia.

 

A proposito di legalità, il 14 novembre scorso la Corte di Cassazione ha confermato le condanne penali nei confronti di Michele Giovine e di Carlo Giovine per la falsificazione delle accettazioni di candidatura e delle firme dei candidati della lista “Pensionati con Cota”. Non facciamo festa se qualucuno è condannato in via definitiva; rileviamo solamente che con la sentenza di Cassazione si è finalmente fissato un punto fermo ad una vicenda di illegalità iniziata da Giovine nel 2005, denunciata allora solo dai radicali e che ha visto, dal 2010 ad oggi, Mercedes Bresso lasciata sola dal Partito Democratico per tre lunghi anni. Solo i radicali, i verdi e la lista Pensionati hanno sostenuto Mercedes Bresso nella sua lotta per la legalità; grazie al lavoro dell’avvocato Alberto Ventrini, Marco Pannella si è costituito parte civile nel processo ai Giovine e la Lista Bonino-Pannella (che si era presentata nel 2010 alle elezioni regionali a sostegno di Mercedes Bresso) ha ottenuto 10.000 euro di risarcimento.

 

Il 9 gennaio 2014 è fissata la prima udienza al TAR. Noi speriamo sempre che Roberto Cota tragga, seppure tardivamente, le conseguenze del combinato disposto di Rimborsopoli e di Giovinopoli e si dimetta, consentendo ai piemontesi di andare al voto la prossima primavera, assieme alle elezioni europee. Dopo aver dato atto al segretario regionale del PD, Gianfranco Morgando, di avere lasciato sola la Bresso per tre anni, diamo volentieri atto al segretario del PD di una buona idea: quella di organizzare a Torino una manifestazione nazionale per “Cota a casa, elezioni in primavera!”, con la presenza di Matteo Renzi. Sarebbe anche un modo per non abbandonare la piazza a Grillo e ai forconi.

Dal mese di luglio l’indirizzo del carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino non è più “Via Pianezza n. 300” bensì “Via Maria Adelaide Aglietta n. 31”; la città di Torino ha finalmente dato un concreto riconoscimento ad una grande torinese, alla prima donna segretaria di un partito politico, a colei che fece un digiuno di 70 giorni per la riforma del corpo di quelli che allora venivano ancora chiamati “secondini” e che oggi sono “agenti di polizia penitenziaria”.

Chiudo questa relazione rilevando due criticità che hanno inciso pesantemente sulle attività dell’Associazione Aglietta, non solo in quest’ultimo atto: la mancanza di energie nuove, soprattutto giovani (gli unici nuovi arrivi sono stati quelli per la campagna per l’eutanasia legale; non appena è terminata la campagna, e siamo passati ai referendum, i nuovi arrivati se ne sono andati); il fatto che ormai l’Associazione è solo torinese, venendo meno tutti i i riferimenti nelle altre province (tranne sporadici apporti da Roswitha Flaibani di Vercelli, Roberto De Rosa da Novara e Salvatore Grizzanti da Asti).

 

“La messe è tanta e gli operai sono pochi” disse qualcuno duemila anni fa; uomo o Dio, rilevò una situazione che contraddistingue le lotte radicali, a Torino come a Milano come a Roma, fin dai tempi di Adelaide Aglietta ma con sempre più aspetti di “non ritorno”, di lenta asfissia, di dolce eutanasia.

E’ innegabile che l’Associazione vive e soffre sulla sua pelle le sconfitte di un movimento radicale che in un solo anno ha prodotto la campagna perdente di “Aministia Giustizia e Libertà”, le due campagne (perché i comitati promotori erano due) perdenti sui 12 referendum, il disastroso risultato delle elezioni regionali in Basilicata, un congresso di Chianciano contrassegnato da una vergognosa e surreale conferenza stampa di Marco Pannella, che ha denunciato il carattere illegale del Congresso tranne poi salire sul palco del Congresso, come se nulla fosse, quando è stato chiaro che Rita Bernardini sarebbe stata la nuova segretaria.

 

Certo come radicali che vivono e operano in Piemonte ci facciamo carico delle nostre responsabilità ma solo per la parte che ci compete; non accettiamo di pagare per responsabilità che non abbiamo, per scelte fatte a Roma di cui nessuno sembra accollarsi alcuna responsabilità. Continueremo ad andare avanti, come sempre, aperti a qualsiasi collaborazione, pronti a qualsiasi apporto ma senza rinunciare a critiche, anche aspre, rispetto a coloro che hanno portato il più vecchio partito politico italiano alle soglie dell’ospizio, senza prefigurare eredi al livello della storia radicale.

Giulio Manfredi