Dichiarazione di Igor Boni e Giulio Manfredi (Presidente e Segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta)
I consiglieri del Comune di Torino che hanno votato ‘sì’ solamente 15 giorni fa ai due ordini del giorno sulla cannabis e gli Assessori della Giunta Fassino non possono da una parte dirsi per la legalizzazione della cannabis per fini terapeutici e ludici e dall’altra non trarre conseguenze concrete dalla propria posizione teorica. Una politica che si rispetti dice quello che fa e fa quello che dice. Per questo la proposta dei consiglieri Viale e Grimaldi di procedere con la sperimentazione della coltivazione a Torino della cannabis a fini terapeutici, oltre che un evidente vantaggio per i malati – che potrebbero usufruirne senza più dover approvvigionarsi dei farmaci all’estero, con costi esorbitanti per loro ma anche per il Servizio Sanitario nazionale, pagato da tutti – è anche un segno di coerenza politica.
Invitiamo, infine, l’arcivescovo Nosiglia a informarsi prima di parlare o altrimenti a tacere. Dire che la legalizzazione per fini terapeutici della cannabis significa aprire la strada alla droga sarebbe come dire che gli oppiacei utilizzati nelle terapie del dolore aprono la strada all’uso dell’eroina. Anche per Nosiglia vale la regola che il silenzio ogni tanto è d’oro!
Ci auguriamo che la proposta Viale/Grimaldi possa servire da spunto per iniziative in altre città italiane.
Torino, 8 febbraio 2014