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Caso Giovine, Radicali: consiglieri centrodestra mettono legalità sotto i piedi. Solo Napoli parla fuori dal coro?

Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale AdelaideAglietta):

Ogni volta i consiglieri regionali dicentrodestra sanno stupirci, ogni volta al ribasso. Non contenti di aver rinviato sino ad oggi la presa d’atto della decadenza da consigliere regionaledi Michele Giovine (atto dovuto ai sensi della “Legge Severino”: art. 8, comma 6, D. lgs. 31/12/2012, n. 235), questa mattina i membri del centrodestra della Giunta delle Elezioni hanno fatto mancare il numero legale.

Riconosciamo al vice-presidente Andrea Buquicchio – che chiederà alla conferenza dei capigruppo la convocazione adoltranza della Giunta elezioni – di essersi mosso correttamente, seppure con ritardo (la sentenza definitiva di condanna di Giovine risale al 14novembre 2013). Ma ormai il “caso Giovine” è uscito da Palazzo Lascaris. Il “caso Giovine” è il “caso legalità”, è il “caso Piemonte”, e investe in pieno coloro che nel centrodestra si stanno spintonando ai nastri di partenza per essere il candidato alla carica di Presidente della Regione. Gilberto Pichetto, Guido Crosetto e Claudia Porchietto non possono continuare il loro silenzio perfetto sulla vicenda. Devono dichiarare pubblicamente se intendono riprendersi in squadra Michele Giovine, come fece Enzo Ghigo nel 2005 (Giovine si presentò come “Consumatori con Ghigo”, raccolse migliaia di firme false ma il processo finì in prescrizione) e come fece Roberto Cota nel 2010, con il risultato che i piemontesi devono tornare a votare per colpa delle accettazioni di candidatura false dei due Giovine, junior e senior.

Non è possibile che l’on. Osvaldo Napoli sia l’unico esponente del centrodestra a cantare fuori dal coro. Se il centrodestra non ripudia Giovine, correrà per tutta la campagna elettorale con una pietra legata al collo e noi non perderemo una sola occasione per rimarcare che questo centrodestra si è messo la legalità sotto i piedi, come mai accaduto in precedenza.

Intanto abbiamo affidato al nostro avvocato Alberto Ventrini l’incarico di valutare gli estremi per una denuncia in sede penale per omissione d’atti d’ufficio. Speravamo di non arrivare a tanto ma questo Consiglio regionale vuole a tutti i costi essere premiato con l’Oscar del peggiore Consiglio dal 1970 ad oggi. A tutto vantaggio del Movimento 5 Stelle, che in questi anni non ha fatto nulla per contestare in tribunale le firme false di Giovine e il cui unico consigliere regionale non era presente in Giunta elezioni né questa mattina né alla seduta del 31 gennaio scorso.

Torino, 6 marzo 2014

Elezioni e legalità