Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
Proprio perché apprezzo l’attenzione che Sergio Chiamparino dimostra di avere alla questione prioritaria della legalità, mi preme sottolineare un pericolo insito nella nuova figura del “commissario per la legalità”: quello di rappresentare la classica “foglia di fico”, che deresponsabilizza l’intera macchina regionale.
Nulla da eccepire al nome che circola su giornali e siti, quello del magistrato Paolo Borgna, di cui anche noi radicali abbiamo avuto modo di apprezzare sia la preparazione sia la capacità di confronto con tutti.
Mi lascia perplesso, invece, la gratuità dell’incarico, che presuppone che l’incaricato prima faccia il lavoro per il quale è pagato e poi si occupi di legalità; mi pare, invece, che occorra una persona che dedichi tutto il suo tempo alla questione, senza parlare poi dei possibili conflitti d’interesse derivanti da un lavoro “bipartisan”.
Al di là e al di sopra della figura del “commissario”, occorre che la Giunta Chiamparino impronti tutti i suoi atti al binomio inscindibile “legalità e trasparenza”, un binomio che è mancato nella Giunta Cota: ricordo solamente il ritardo con cui sono stati istituiti i responsabili per la trasparenza e l’anticorruzione e l’estenuante trafila burocratica che ho dovuto fare per ottenere la pubblicazione parziale sul Bollettino Ufficiale della deliberazione riguardante la lite giudiziaria fra l’architetto Fuksas e la Regione Piemonte sul grattacielo in costruzione al Lingotto.
Occorre cambiare verso, facendo andare di pari passo legalità e trasparenza.
Torino, 9 luglio 2014