La Commissione ha accusato formalmente Gazprom di «abuso di posizione dominante» per le sue pratiche commerciali nell’Europa centrale e orientale, con cui ha attuato una «politica dei prezzi sleale» e ha «ostacolato la concorrenza transfrontaliera» creando «barriere artificiali». L’azienda ha 12 settimane di tempo per rispondere ai rilievi dell’Antitrust europeo in quella che è la più importante procedura mai aperta nei confronti di una compagnia controllata da uno Stato.
dichiarazione di Giulio Manfredi e Igor Boni (Segretario e Presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta)
Sono più di 10 anni che denunciamo con ogni mezzo l’azione espansiva e scorretta di Gazprom che attua una politica dei prezzi nella quale si differenzia nettamente il costo a metro cubo in base al livello di amicizia con la Russia. Più volte abbiamo assistito a repentini innalzamenti del costo del gas in presenza di governi meno vicini a Mosca. Finalmente oggi anche la Commissione apre gli occhi e supera l’inerzia di questi anni denunciando apertamente il problema. La politica estera di stampo espansivo e violento di Mosca è fatta da anni con l’arma del ricatto energetico di Gazprom. Alexey Miller, che guida il gruppo, quando invita a considerare la peculiarità della situazione di Gazprom definendola ‘entità di affari controllata dal Governo’ non si rende evidentemente conto che questa affermazione risulta essere un’aggravante più che un’attenuante.
Torino, 23 aprile 2015