Il Secolo XIX, il 03/01/11
«Dopo la sentenza del Tar tutto rimane come prima negli ospedali lombardi, perché le pratiche contestate dal Tar sono di puro buon senso e coerenti con le scoperte scientifiche degli ultimi anni. Tali pratiche sono già state adottate spontaneamente da anni dai ginecologi negli ospedali lombardi e continueranno a essere utilizzate». Lo ha affermato ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commentando la sentenza del Tar riguardante le linee guida sull’aborto, resa nota a fine dicembre. «Infatti, sbagliando, il Tar sostiene di aver annullato le linee guida – prosegue il presidente -. In realtà, l’atto della Lombardia era e resta un atto di indirizzo tutt’ora valido. La differenza è sostanziale perché con l’atto di indirizzo non si impone una disciplina, ma si indicano a tutti gli ospedali lombardi le migliori pratiche definite in accordo con i migliori professionisti che operano in Lombardia, anche di diverso e opposto orientamento politico». Incurante delle dichiarazioni del governatore, Silvio Viale, presidente dei Radicali Italiani, noto per avere introdotto la Ru486 in Italia, ha espresso invece «grande soddisfazione per la sentenza del Tar».