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TORINO PRIDE HA DIMENTICATO CULOSEVIC.

(lettera aperta pubblicata su lospiffero.com. Un’analoga lettera invita a “Stampa” e “Repubblica” non è stata pubblicata)

Sabato scorso abbiamo assistito all’autocelebrazione del Torino Pride. “Siamo 120.0000” si sono affrettati a proclamare gli organizzatori, contro la più elementare regola aritmetica, ma nessuno di loro si è accorto dello striscione “Ciao Marco”, portato dall’Associazione radicale Adelaide Aglietta. Non uno degli esponenti politici che sono intervenuti prima, durante e dopo, e non uno degli artisti che si sono alternati sul palco di piazza San Carlo, ha speso una sola parola per ricordare Marco Pannella, l’unico leader politico italiano che negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso seppe dare voce e dignità ai “froci”. Quelli che, per la stampa ufficiale, erano sempre associati a “squallidi e sordidi ambienti”. Quelli che venivano espulsi dai partiti perché “moralmente” indegni.

E allora voglio ricordare il FUORI (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) dei torinesi Angelo Pezzana ed Enzo Francone, i candidati omosessuali nelle liste radicali del 1976 e la entusiasta partecipazione di Marco Pannella al Pride torinese del 2006. Ma voglio ricordare anche l’omaggio di Umberto Bossi, che nel 2000, di Pannella disse “Meglio Milosevic che Culosevic”.

Sono passati meno di due mesi dalla morte di Pannella. In quei giorni alla sua figura fu tripudiato quell’omaggio mai avuto in vita e si scatenò una gara a chi gli riconosceva più meriti. Sono bastati due mesi perché tornasse l’oblio. Sabato scorso il Torino Pride si è dimenticato di Culosevic. E se lo è dimenticato proprio quando, finalmente, i diritti dei “froci” sembrano avere toccato il cuore della politica. Per questo noi vogliamo ricordare a tutti, politici e organizzatori compresi, quanto il percorso sia stato duro e quanto non sia ancora concluso. Ciao Marco!

 

Silvio Viale

http://www.lospiffero.com/ls_article.php?id=28377