PENSIAMO GLOBALE, AGIAMO LOCALE

Quest’anno la nostra tessera è ricca di significati e allegorie, con l’obiettivo di dare al meglio la rappresentazione di quanto il 2024 significa per il mondo e per la politica radicale. A partire dal globo che riempie lo sfondo, a ricordare che oltre metà della popolazione mondiale andrà al voto durante quest’anno. Elezioni variegate e importanti, ma anche farlocche e rappresentative delle autocrazie mascherate da finti esercizi democratici.

Sul locale, tra la popolazione chiamata voto, ci sarà quella piemontese con le elezioni regionali. Una sfida complessa visto il declino socio-economico e le urgenze ambientali della nostra Regione a cui le forze politiche non riescono a rispondere e la sempre più cieca mancanza di visione europea per fronteggiare i problemi regionali.
Chiamata al voto sarà anche la cittadinanza europea che, per la decima volta, andrà a eleggere il suo Parlamento. Un esercizio di democrazia del quale non vi è la consapevolezza necessaria per comprendere la posta in gioco. Questa tornata elettorale è fondamentale per il futuro delle istituzioni europee e del principio federalista, che oggi più che mai non deve essere aleatorio ma concreto.

Innegabile la crisi delle democrazie, il sempre più crescente astensionismo e lo sguardo ai regimi autoritari come risposta alle urgenze e questioni dell’oggi. Regimi che minano, attraverso tutti gli strumenti in loro possesso, alla tenuta delle democrazie e dello stato liberale. A fronteggiare ciò l’unica alternativa è l’istituzione di un’Organizzazione Mondiale delle Democrazie, che sappia rispondere e affrontare i problemi e proteggere lo spirito che unisce in tutto il globo Paesi tra i più diversi.

E proprio la parola democrazia è presente nella nostra tessera. Scritta in greco antico, la sua forma più nobile e originaria. Perché la δημοκρατία è l’ispiratrice delle moderne democrazie e forme di partecipazione, dell’oggi e del futuro. Una parola che non è solo un contenitore vuoto ma il mezzo imprescindibile per rispondere alle urgenze del mondo e a quelle di cui noi radicali proviamo a occuparci quotidianamente. Dalla pace giusta alle questioni ambientali, dall’equità generazionale alla giustizia, dai diritti alla laicità e all’antifascismo.

E ancora lo Stato di diritto, che garantisce i diritti e le libertà dell’uomo, rappresentato nella nostra tessera con l’allegoria della Marianna o Minerva, primo simbolo del Partito Radicale. Proprio esso, uscito dalla penna di Mario Pannunzio negli anni cinquanta, esaltava il legame ideale del partito con la rivoluzione francese e simboleggiava la lotta e la saggezza. Un simbolo che ci ricorda, oggi più che mai, la necessità di un ritorno alle origini della politica radicale.